Portarsi il pranzo da casa

Portarsi il pranzo al lavoro è diventata un’abitudine consolidatasi negli ultimi anni. Fino ad una decina di anni fa, nessuno lo faceva, consumando il pasto alla mensa aziendale o un tramezzino veloce al bar. 

Ma, come in altri ambiti, anche in fatto di cibo, si è fatto un passo indietro cioè cucinarsi qualcosa da casa con ingredienti scelti personalmente e preparandosi un piatto di proprio gusto. 

Gli aspetti positivi del portarsi il pranzo da casa sono diversi: dal sapore casalingo, alla ricetta di "stagione", al risparmio economico, all'abbattimento di attese al bar o a mensa. Senza pensare a coloro che devono o vogliono seguire una dieta particolare o chi soffre di intolleranze alimentari.

Non poche quindi le ragioni di chi in pausa pranzo sceglie il lunch box!

Cosa portarsi da mangiare? Sicuramente ciò che più aggrada: un avanzo della sera prima, una frittatina, i legumi, una zuppa, delle insalate fredde o un primo o secondo da riscaldare; della frutta di stagione o pezzetto di dolce fatto in casa; una tisana o del the.

Infatti molti luoghi di lavoro ormai dispongono di un forno a microonde o di un frigorifero. 

Quanto a recipienti non c'è che l'imbarazzo della scelta sia per la dimensione che per il materiale. I migliori, anche se più pesanti, sono di vetro o i thermos di alluminio (come in foto).  E' buona abitudine portarsi oggetti da riutilizzare come le posate, un bicchierino riutilizzabile, in modo da produrre meno plastica possibile. Il tutto dentro una sportina ad hoc.
Last but not least , l'acqua: ne parlerò in un articolo a parte, ma evitare di acquistare le bottigliette di plastica, è il must del momento.